“Ha cambiato questo sport”

Fateci caso: ogni volta che qualcuno fa una grande prestazione, oppure esegue sempre un certo
movimento che diventa il suo marchio di fabbrica, i giornali invariabilmente scrivono che “Ha
cambiato per sempre questo sport”.
Il basket, a mia memoria, è stato “cambiato per sempre” almeno una dozzina di volte. Le stoppate
di Wilt Chamberlain? “Hanno cambiato per sempre questo sport”. Le schiacciate di Julius Erving?
Pure. Il “gancio-cielo” di Jabbar? “Ha cambiato per sempre il basket”. Gli 1c1 di Michael Jordan?
Non ne parliamo. Quelli fotocopia di Kobe Bryant? Ma certo, anche quelli. E le triple di Steph
Curry? Ovvio.
Tutti questi campioni hanno cambiato questo sport. Per sempre, eh? E ogni volta, con la
proverbiale originalità dei giornalisti e con grande sforzo di fantasia, tutti a scrivere puntualmente
la stessa cosa. Ogni volta. Sempre. Senza nessuna speranza che un giorno qualcuno resista alla
tentazione di scrivere qualcosa che altri mille hanno scritto prima di lui.
NB: quello nella foto è Dick Fosbury, medaglia d’oro alle Olimpiadi di Città del Messico. Lui si che
ha realmente cambiato per sempre uno sport, il salto in alto. Prima di lui l’asticella si scavalcava
frontalmente. Dal 1968 si salta girandosi di culo.

“Ha cambiato questo sport”

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