Si poteva vincere

Quando si analizzano i risultati, il clichet è più o meno questo: la partita “x” l’abbiamo regalata, si
poteva vincere. Nella partita “y” eravamo nettamente sopra e ci siamo fatti rimontare, si poteva
vincere. La partita “z” ce l’hanno fatta perdere gli arbitri, si poteva vincere. Ah, e poi c’è la partita
“w”: avevamo tre infortunati! Anche quella si poteva vincere. Tiriamo le somme: dovevamo avere
8 punti in più.
A me questo modo di ragionare sembra demenziale. Le vittorie si danno per scontate: abbiamo
vinto? Normale, abbiamo fatto il nostro dovere, se le abbiamo vinte vuol dire che le dovevamo
vincere. E si prendono in considerazione solo le sconfitte: quella la potevamo vincere, quella pure,
quella pure.
E no, belli. Onestà intellettuale vuole che lo stesso ragionamento si faccia anche per le vittorie.
Con obiettività. La partita “1” l’abbiamo vinta perché gli altri hanno fatto pena, lo vogliamo
ammettere? La partita “2” l’abbiamo vinta con una tripla da metà campo all’ultimo secondo, si
può dire che abbiamo avuto culo? Nella partita “3” abbiamo avuto un arbitraggio piuttosto
compiacente, che facciamo? Parliamo degli arbitri solo quando danneggiano noi? Nella partita “4”
agli avversari mancavano due titolari importanti, lo mettiamo in conto?
Questo è un modo più onesto e obiettivo di analizzare i risultati. Dovevamo avere 8 punti in più? E’
possibile. Ma potevamo avere anche 8 punti in meno.

Si poteva vincere

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