Non contano nulla

In 27 anni di basket a livello senior, ho provato in tutti i modi a far entrare nella testa dei dirigenti, dei giornalisti e dei tifosi che i risultati delle amichevoli precampionato non contano nulla. Non ci sono mai riuscito.

A settembre 1987 con Roseto facemmo un quadrangolare a Termoli. Arrivammo ultimi, perdendo rovinosamente tutte e tre le partite. Ero a cena dal “Rosso” col capo allenatore, dal tavolo accanto un tizio ci disse testualmente: “Vi facciamo a fette”. Otto mesi dopo vincemmo il campionato in trionfo (e lo stesso tizio era ovviamente in piazza a festeggiare la promozione in B1). Ho vinto la C1 a Porto Sant’Elpidio nel 2002: la prima vittoria della stagione la facemmo alla prima di campionato, perché le amichevoli le perdemmo tutte. Nel 2012 ero in B2 a Montegranaro. Dopo aver fatto molta fatica in un Torneo, a settembre fummo definiti “La squadra più in difficoltà”. A maggio eravamo ai playoff.

Mi mancano esempi di segno opposto, ovvero precampionato vincente e campionato deludente. Ma è perché ho avuto preparatori atletici molto bravi, le preparazioni erano mirate per andare in condizione al momento giusto. Col lavoro duro che si faceva da Ferragosto in poi, giocare bene in amichevole era impossibile. E comunque quelli che partono a razzo e arrivano a pazzo (non è un errore, mica uno può sempre essere volgare) non mancano mai. Per questo ho sempre diffidato delle squadre che a settembre corrono e saltano. Generalmente significa che hanno lavorato poco e che poi la benzina finisce presto.

Velocissima carrellata su alcuni dei fattori che rendono inattendibili i risultati del precampionato: i carichi di lavoro sostenuti dalle due squadre fino a quel momento possono essere molto diversi; il bagaglio tattico (difese, attacchi, situazioni speciali) è ancora molto incompleto; l’obiettivo più che vincere è testare a che punto è il lavoro; gli allenatori fanno le rotazioni badando a distribuire minuti e fatica su tutti; le regole su falli, bonus, tiri liberi vengono concordate e magari non sono quelle reali; eccetera eccetera.

Eppure, ogni estate, c’è chi continua ad attribuire importanza ai risultati, magari per inventare “ritardi di condizione”, “crisi”, “acque agitate” (questi sono i giornalisti), oppure “così non va”, ci aspettavamo di più”, “diamoci una svegliata” (questi sono i dirigenti), o addirittura “vi facciamo a fette” (i tifosi). Continuiamo pure a farci del male.    

Non contano nulla

\ Get the latest news /

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Torna su
PAGE TOP