
Non sono Batman
Non sopporto la retorica, dopo 5 mesi di “Gli strani siete voi” ormai s’è capito. Non sopporto le chiacchiere morte, i discorsi vuoti, il parlarsi addosso. Mi piace andare all’essenziale, si è capito pure questo. L’ultima volta ho perculato la retorica mielosa (Giorgio direbbe melensa) della “brava persona”. Essere una brava persona, nell’ipocrita senso comune, fa quasi passare in secondo piano le qualità professionali. E’ un concetto strettamente connesso con quell’infiammazione acuta che ha colpito molta gente, come si chiama? Ah, si: la sinnerite. Ce l’ha anche mia zia Sandra. Adesso invece punto il dito, ma quale dito, il bazooka, su un altro tipo di retorica. Non mi viene il termine esatto per definirla. Il concetto però è sempre quello: la confusione tra l’essere bravo a fare una certa cosa e il comportarsi in modo corretto. Sono tutt’e due valori positivi, è chiaro. Ma sono indipendenti l’uno dall’altro. Esempio. Oggi gli istruttori delle giovanili dicono spesso: inseguiamo una crescita dei ragazzi a 360 gradi. Formiamo persone prima che uomini. Abbiamo una funzione di educatori. Si. Poi aggiustiamo gli orologi, programmiamo la pompa di calore e nelle pause già che ci siamo trasformiamo l’acqua in vino. Io faccio pallacanestro. Posso trasmettere ai ragazzi i concetti di lealtà, collaborazione e rispetto che derivano dalla pallacanestro. Forse, e sottolineo il forse, posso arrivare ad essere una delle loro figure di riferimento, non certo la più importante. Loro possono sicuramente uscire dal percorso giovanile migliorati non solo come giocatori. Ma non ho le competenze per formarli “a 360 gradi”, soprattutto se hanno qualche problema. Non sono uno psicologo (ci vuole un’abilitazione professionale), non sono un pedagogo, e nemmeno Batman. Sono solo un allenatore. Soprattutto non è quello il mio compito principale, da me vengono a fare pallacanestro. E invece sempre con questa storia della crescita come persone, del formare uomini prima che giocatori e bla bla bla. Ricordate sempre quel vecchio adagio tanto caro agli allenatori: i bravi ragazzi li facciamo sposare con nostra figlia o nostra sorella. I figli di puttana ci fanno vincere le partite. PS: ami il politicamente corretto? Sei sul sito sbagliato.