
Non sono mica Mandrake
*Gli istruttori delle giovanili pretendono di allenare e basta? Illusi. E le società poi dove li trovano custodi, autisti, addetti agli arbitri e dirigenti accompagnatori? *Molti adolescenti oggi inciampano semplicemente correndo in linea retta. Chissà se c’è una App sullo smartphone che può sostituire il gioco in strada. *Nel “vivaio” crescono le anguille, o tutt’al più le gardenie. L’attività di reclutamento e formazione di giovani giocatori si chiama settore giovanile. *I genitori che seguono il basket perché gioca il figlio non sono appassionati di basket, sono appassionati di loro figlio. *Dare consigli tecnici a tuo figlio mentre gioca serve solo a dimostrare quanto ne sai poco. Meglio tacere. *Insultare gli arbitri mentre tuo figlio gioca serve solo a dimostrare quanto sei maleducato. Meglio tacere. *Litigare con i genitori della squadra avversaria mentre tuo figlio gioca… Meglio che taccio. *Eh, coi giovani oggi è così. Certo, è così perché glielo consentiamo. *Da 0 a 12 anni nessuno gli insegna a seguire una voce guida. Poi non è che a 13 arriva Mandrake e fa le magie. *Soglia di attenzione, bassa, ma quanto? Beh, diciamo che le spiegazioni non possono durare più di 10 secondi. All’undicesimo cominciano a guardare le mosche. *I “turisti” del basket giovanile: quelli che vengono a fare allenamento quando gli pare. *Quelli che “vogliono provare”. *Quelli che si svegliano una mattina e di punto in bianco dicono: toh, voglio giocare a basket. *Quelli che scompaiono per un mese. *Quelli che se ne vanno proprio. *Quelli che poi tornano. *LA SQUADRA NON E’ UN ALBERGO! *PS: non sai chi era Mandrake? Sallo.