
Cos’ha lui più di me
Il colonnello Aldo Anastasi è stato una figura leggendaria. Ma non voglio mettermi a tratteggiare il personaggio, rischierei di essere scontato. Preferisco raccontare ogni tot di tempo, qui nella rubrica “Flashback”, gli aneddoti che lo descrivono meglio. Partiamo da uno dei più significativi. Il Palasport di Roseto fu inaugurato nel 1978. Senza neanche aspettare troppo, il colonnello lanciò una raccolta di firme in città per farselo intitolare. Voleva a tutti i costi che il nuovo impianto si chiamasse “Palasport Aldo Anastasi”, senza se e senza ma. Il sindaco dell’epoca era Giovanni Ragnòli, che si vide recapitare in Municipio una valanga di fogli con centinaia o forse migliaia di firme. Se i rosetani avessero firmato in gran numero per convinzione o per non dover sopportare le insistenze del colonnello, non è dato sapere. Fatto sta che le firme in calce alla petizione erano davvero tante. Il sindaco Ragnoli provò a far ragionare l’egocentrico Aldo: “Ma colonnello”, gli disse, “Come fa a pretendere che il Comune le intitoli il Palasport? Lei è vivo e vegeto! Non sa che gli impianti sportivi, così come le strade e le piazze, si intitolano a qualcuno che è passato a miglior vita?”. E Anastasi, di rimando: “Non è vero! Lo stadio di Madrid è stato intitolato al presidente del Real, che all’epoca era ancora in vita. Cos’ha Santiago Bernabeu più di me?”.