
Un momentum, sto settando il tono
Sito “Sportando”, intervista all’allenatore Jamion Christian e al giemme Michael Arcieri di Trieste dopo gara 3 di playoff persa con Brescia. Titolo: “Questi giocatori sono competitor e meritano rispetto”. E che vor dì? Sarò anche somaro in inglese, ma il vocabolario parla chiaro: “competitor” significa “avversario”. Quindi, qual è il significato del titolo? Lo scopro continuando a leggere. Dice Arcieri: “La squadra merita rispetto per i giocatori competitivi che abbiamo. Questi giocatori meritano rispetto per i competitor che sono”. Ah, ecco! Chi parla (o chi scrive?) ha confuso l’inglese “competitor”, cioè avversario, con l’italiano “competitivo”, ovvero pronto, bravo, all’altezza. Vabbè, succede. Andiamo avanti. Christian dice: “Abbiamo iniziato bene, settando il tono nel primo quarto”. Settando il tono? Ma certo, pirla, non sai che significa “settare il tono”? No, non lo so. Processatemi ma non lo so. Quindi me lo vado a leggere: “impostare il tono della voce”, oppure “definire lo stile comunicativo di un brand”. Chissà come ho fatto a non capire che Trieste nel primo quarto ha “definito lo stile comunicativo”? Eppure si vedeva a occhio nudo. Poi di nuovo Arcieri, per la stoccata finale: “Nei playoff è sempre una questione di momentum”. Aaah, peggio mi sento. Non bastava l’inglese, pure il latino. Ma allora sei proprio un pirla! Dopo 100 anni di basket ancora non impari che nei playoff è tutta questione di “momentum”? Ebbene si, lo ammetto. Non lo sapevo. Caro Sergio Bertazzi (il giornalista che ha scritto l’articolo), se puoi illuminami. Poi dopo che mi hai illuminato avrei anche un’altra domanda. Quanti anni hai?