Dante? No, Donte

Lo so, sono fatto male. Ma già il fatto che si chiama Donte, con la “o”, mi sa di italiano annacquato.  Donte DiVincenzo, guardia dei Minnesota Timberwolves, potrebbe giocare gli Europei (27 agosto – 14 settembre, girone eliminatorio dell’Italia a Cipro) con la maglia azzurra. La Fip sta provando da tempo a convincerlo e sembra che la disponibilità ci sia. DiVincenzo, di evidenti origini italiane, è nato a Newark, negli Usa. Gli americani, col raffinato senso dell’umorismo che li contraddistingue,, lo chiamano “The Big Ragu”. I genitori del ragazzo, John e Kathie, sono anche loro statunitensi. Suo nonno invece è siciliano, e pare sia l’unico in famiglia che parla italiano. L’assenso del giocatore a giocare con l’Italia in linea di massima c’è, così dicono. Al contrario dell’altro “paisà” Paolo Banchero, lungo degli Orlando Magic, nonni paterni liguri, che invece ha rifiutato. Quello che non sono ancora riuscito a capire è se DiVincenzo ha già il passaporto italiano. Mi risultava di si, poi invece il CT Pozzecco ha dichiarato che la pratica è ancora in corso. Certo, per la Nazionale sarebbe una bella addizione: Donte è una guardia-play di 28 anni per un metro e 93, che ha già vinto un titolo Nba (nel 2021 con Milwaukee) e che quest’anno con Minnesota sta viaggiando a circa 12 punti di media. Io dico la mia fuori dai denti e controcorrente, come sempre. Per me più delle origini, del nome italiano e del passaporto conta la formazione del giocatore. Nel senso che la Nazionale dovrebbe essere espressione della scuola italiana. Far giocare con l’Italia uno che ha imparato a giocare negli Usa e non ha mai messo piede in un palasport qui da noi, sa di trovata artificiosa. Ma sono cosciente di essere l’unico a pensarlo. Se hanno indossato la maglia azzurra Christian Burns e Jeff Brooks, italiani per matrimonio, figuriamoci se non può farlo DiVincenzo. Almeno ha il nonno siciliano.