Whitehead & Poet

Estate 2005, giusto vent’anni fa. Ero stato chiamato ad allenare a Senigallia, in B1. Ero elettrizzato: non avevo mai fatto quella categoria se non da assistente, non stavo nella pelle al pensiero di essere approdato a un livello così alto. Sul mercato cercavamo un playmaker titolare che fosse forte, ma forte forte. Su suggerimento del direttore sportivo, Federico Ligi, chiesi informazioni a un allenatore emergente, all’epoca 39enne. Si chiamava Andrea Capobianco. Allenava a Salerno, in B2, ma quella stessa estate avrebbe firmato ad Avellino in A1.

BUONI CONSIGLI

Dai retta a me”, mi disse Capobianco al telefono, “se vuoi un play veramente super prendi Peppe Poeta”. Io: “E chi è? Non l’ho mai visto, bisogna che mi guardo i filmati”. Poeta giocava a Salerno in B2 e non aveva ancora compiuto 20 anni. Nel descriverlo, Capobianco si infervorava: si vedeva che era una sua creatura. “Su questo ragazzo ci metto la mano sul fuoco”, diceva, “non ho il minimo dubbio che sia pronto per il salto di categoria. Anzi, secondo me è un prospetto da serie A”.

L’ESTATE CALDA

Morale: passai un’estate intera al telefono con Peppe Poeta, cercando di convincerlo a venire a Senigallia. Il personaggio mi colpì, nulla a che vedere con la media dei giovani di quell’età. Si esprimeva benissimo, era squisito nei modi, ma intuivo che dietro c’era una determinazione feroce. Era intelligente e scaltro. Ambizioso, con le idee molto chiare sugli step della sua carriera. Simpaticamente guascone. E anche un po’ figlio di ‘ndrocchia nel dirmi, per indorare la pillola del rifiuto: “Il vostro progetto tecnico mi piace, poi mi hanno parlato molto bene di te come allenatore”. Mentiva. Non sul fatto che fossi bravo (eh eh…), ma sulla circostanza che qualcuno gli avesse parlato di me.

51 SULLA RUOTA DI VEROLI

Ovviamente, io e il diesse non riuscimmo a convincerlo. La spuntò Veroli, sempre B1, ma obiettivi più ambiziosi e budget più alto. Da 20enne semisconosciuto all’esordio in B d’Eccellenza, Poeta diventò improvvisamente noto a tutta Italia la sera che segnò 51 punti in un Veroli-Forlì. Alla notizia, io e Ligi ci scambiammo uno sguardo eloquente senza aprire bocca. La stagione successiva il playmaker “forte forte” approdò a Teramo, in A1.

EPILOGO

Sono passati vent’anni. Coach Andrea Capobianco allena la Nazionale Femminile e ha appena arricchito il suo Palmarés, vincendo la medaglia di bronzo agli Europei. Peppe Poeta ha smesso di giocare ed è in super ascesa come allenatore, ha condotto Brescia ad una storica finale scudetto, poi è diventato “Associated Head Coach” dell’Olimpia Milano, al fianco di Ettore Messina. Da quell’estate del 2005 sto sempre molto attento quando incontro qualcuno che sembra avere le stimmate del predestinato. Hai visto mai che 20 anni dopo mi ritrovo ad aver parlato con una leggenda.

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2 commenti su “Whitehead & Poet

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