Jim “The Red”

Continuavano a chiamarlo “The Red”, il rosso, anche se ormai era quasi completamente calvo. Ma il colore dei quattro peli che gli restavano in testa rendeva inequivocabile il motivo del soprannome. Coach  Jim McGregor era un soggettone. Indole da gitano, spirito libero, convinto assertore del binomio (parole sue) “Double D”, dollari e donne. Qualcuno lo ricorderà quando, nelle estati degli anni ’70, girava l’Italia partecipando ai numerosissimi tornei nelle arene all’aperto, con squadre di americani in cerca di ingaggio. Qualche settimana fa ho raccontato che opinione avesse sui custodi delle palestre. Stavolta invece parliamo di una sua (a dir poco originale!) strategia di gioco. Stagione 1978-79, Jim il Rosso allenava il Pagnossin Gorizia in A2. Gli americani erano il biondo John Laing e il cattivissimo Roscoe Pondexter. Tra gli italiani Roberto Premier, Ardessi, Valentinsig, l’emergente Davide Turel. Il credo di McGregor era pressing a tutto campo e contropiede a mille all’ora. Con qualche elemento di quella squadra, però, aggressività e velocità non erano granché praticabili. Così, per “rubare” qualche facile canestro da sotto, il nostro si inventò un bizzarro stratagemma. Che ci crediate o no, quell’anno nessun giocatore della Pagnossin battuto uno contro dal suo avversario diretto avrebbe mai tentato un recupero difensivo. Mai e poi mai, per nessun motivo al mondo. Chi subiva una penetrazione aveva l’ordine di… fregarsene e sprintare in contropiede, lasciando i compagni in quattro. Risultato: se gli avversari segnavano, subito lancio lungo su rimessa e canestro facile, alla peggio erano due punti di qua e due di là. Ma se sbagliavano, peggio per loro. Fastbreak (non è la colazione, quella è breakfast) e due punti sicuri dall’altra parte. Come dite? Mai vista una roba del genere? Beh, io si. Qualcosa di simile negli stessi anni la faceva anche il Campli Basket, squadra abruzzese nelle minors, con coach Enzo Borgognoni. Solo che c’era una punta fissa designata, si chiamava Nino Di Annunzio. Forse quella strategia l’avevano presa da Jim il Rosso.

Jim “The Red”

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