Non vengo perché…

Quella che segue è la mia classifica a rovescio delle motivazioni che mi è capitato di ricevere dai ragazzi di settore giovanile, quando avvisano che non vengono a fare allenamento. Quelle dalla 10. alla 7. sono di routine. A partire dalla 6., chiunque legga (genitori esclusi, ovviamente) capisce che molti giovani “giocatori” non hanno la benché minima idea del concetto di priorità degli impegni. Pronti? Via.

10. Il grande classico: “Sto male”. Ci sta, se non fosse che ho allenato ragazzi assai cagionevoli. Prendevano l’influenza una settimana si e l’altra pure. Sarà che uscire troppo presto espone a ricadute.

9. Gettonatissima: “Sono fuori con i miei genitori”, oppure “Ho impegni di famiglia”. La scusa più nebulosa e meno credibile che sia mai stata escogitata.

8. Molto usata: “Devo studiare, domani ho la verifica”. Obiezione: “Ok., ma il pomeriggio dura 6 ore e l’allenamento solo un’ora e mezza”. Respinta.

7. “Sono caduto con lo scooter”. Questa talvolta è vera, lo testimoniano le escoriazioni. Peccato quel brecciolino traditore, chissà chi ce lo avrà messo proprio mentre il fenomeno sgommava.

A partire da qui, ci si addentra nel grottesco.

6.  “Mi devo fare un tatuaggio, quindi poi non posso sudare”. Te lo immagini se quando giocavamo noi avessimo tirato fuori una roba del genere? Prima di cacciarci dalla squadra, l’allenatore ci avrebbe picchiati. 

5. “Non mi ricordavo che c’era allenamento, così sono andato a trovare mia nonna e adesso non faccio più in tempo”. E’ VERA, lo giuro. Mi venisse un colpo.

4. “Ho una festa, se anticipano l’orario forse ce la faccio a venire”. Bravo, vai alla festa. Poi appena ti vedo ti faccio la festa.

3. “Oggi non posso, devo andare al saggio di pianoforte di mia sorella”. Verissima anche questa. Il bello è che il tipo era assolutamente convinto di aver addotto una motivazione più che valida.

2. Quello del punto 4: “La festa non è stata anticipata, quindi non vengo”. Ricordo che quando l’ho letta sono andato subito a comprarmi 4-5 gilet.

1. Il capolavoro ineguagliabile: “Mio figlio non è più motivato a venire agli allenamenti perché si è fidanzato”. Mi sembra giusto, o gioco a basket o trombo. Mica tutti sono multitasking.   

Io lo dico sempre: se vuoi fare come ti pare, non sottostare a regole, avere come unico obiettivo fare un po’ di attività fisica, andare agli allenamenti solo quando hai voglia, NON scegliere il basket. La soluzione è semplice: PILATES.

Non vengo perché…

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