Serie B, un’ecatombe

Premessa: utilizzo le vecchie denominazioni dei campionati, ovvero B1, B2, serie C e serie D. Andare dietro ai continui e cervellotici cambi di nome escogitati dalla Fip è un esercizio tritura-maroni come pochi altri. Allora: ha cominciato Chieti, venendo esclusa per inadempienze dal campionato di B1 a stagione ancora in corso. Ha proseguito Taranto, rinunciando non solo ad iscriversi alla B2, ma addirittura non rinnovando l’affiliazione alla Fip. Come dire che nella prossima stagione non disputerà alcun campionato federale. Cassino non si è iscritta alla B1 e ripartirà tre gradini più sotto, dalla serie D. Nardò non si è iscritta alla B1, chiedendo il riposizionamento in serie C. Anche la Npc Rieti ha rinunciato alla B1, vorrebbe proseguire l’attività in C o in D. In B2 sparisce anche il Roseto 2020, che ha ceduto i diritti alla Pallacanestro Jesi (ufficialmente si parla di “fusione”, per l’abitudine della Fip a non chiamare le cose col loro nome). Non è finita. L’anno scorso c’era stata la rinuncia alla B1 di Bergamo, subito dopo aver vinto il campionato di B2. Mettici che la memoria è quella che è, magari qualcun’altra mi sfugge. Insomma, una mezza ecatombe.

Troppe squadre

Le motivazioni indicate nei comunicati ufficiali sono sempre le stesse: costi di gestione troppo alti, spese federali insostenibili, incassi insufficienti, difficoltà a reperire sponsor e investitori, disinteresse delle amministrazioni comunali, problemi legati agli impianti. E va bene. Ma alla base di tutto c’è una considerazione elementare: le squadre sono troppe! Nella stagione appena trascorsa il vertice era rappresentato dalla A1 a 16 squadre, l’anticamera dalla A2 a 20 squadre. Poi, clamorosamente: 40 squadre di B1 (due gironi da 20) e… 96 squadre di B2, divise in quattro “Conference”, ognuna delle quali comprendente due “Division” (al netto di una formula incomprensibile, dire semplicemente otto gironi da 12 pareva brutto). Totale, 136 squadre di serie B. Semplicemente insostenibile. In-so-ste-ni-bi-le. Il basket in Italia non ha risorse che giustifichino un numero così alto di squadre, la riforma dei campionati ha generato un mostro.

Follow the money

Ma allora, perché? Un’analisi più approfondita e una risposta più articolata la rinviamo al prossimo aggiornamento. Per adesso solo un indizio: il fiume di denaro mosso dai parametri. Il giudice Borsellino diceva: se vuoi scoprire le cause, segui i soldi.

Serie B, un’ecatombe

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6 commenti su “Serie B, un’ecatombe

  1. Se mi posso permettere… diminuiscono le squadre = meno interesse = meno tesserati e seguito. Una tragedia. È la strada disastrosa intrapresa anni ed anni fa dal settore femminile. Confrontare comparativamente il numero di ragazze che praticano il basket ed il volley tra 1995, 2005, 2015 e 2025, per credere. La verità è più semplice, la riforma “meritocratica”[si lesse proprio questa definizione nell’estate del 2022, per definire la riforma che scindeva la B a 64 squadre, in una B Nazionale a 36 ed una B Interregionale indefinita…] ha fallito su tutti i fronti. Ed il motivo è semplice da spiegare: se si riducono le squadre e si accede al livello “scremato” inevitabile che aumenti la competitività ed i costi; se si crea un livello interregionale, che perde l’accesso ad LNP ed il carattere nazionale, gli sponsor scappano a gambe levate. Si deve andare in direzione opposta, fare come nel volley, aumentare le squadre, far crescere il livello aumentando le dimensioni della base, non facendo lievitare di 3 o 4 volte il costo di gestione, come è successo dal 2022 ad oggi. Perché dietro il trionfalismo delle immagini del derby livornese della scorsa stagione, si è determinato un sistema dai costi folli.

    1. Coach, tu ti puoi permettere quello che vuoi… D’accordo sulla scarsa attrattività per gli sponsor di una B2 declassata, meno au altro. ma i tuoi contributi di idee sono sempre molto lucidi.

  2. Tornando per un attimo a ragionare su quanto accade nel femminile , venerdì prossimo 18 il Consiglio Federale dovrebbe ratificare un ricollocamento dalla A1 alla A2 e ben quattro (4) rinunce ad iscriversi in A2 … Suonano terribilmente di attualità le parole di Aldo Giordani sul carrozzone Federale di oltre quaranta anni fa …

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